Oksana Masters, never give up
Fosse rimasta in uno degli orfanotrofi dell’ Ucraina dove aveva passato i primi sette anni della sua infanzia, molto probabilmente Oksana Masters non avrebbe avuto la possibilità di diventare qualcuno e di vincere ben sette medaglie in due Paralimpiadi disputate come atleta degli Stati Uniti. All’ ultima Paralimpiade di Pyeongchang le medaglie sono state ben cinque, due medaglie d’oro e una di bronzo nelle varie specialità dello sci di fondo, e due argenti nel biathlon. La sua impresa appare ancora più rilevante considerando uno sfortunato infortunio al gomito occorso tre settimane prima delle Paralimpiadi.
Ma ci voleva ben altro per mettere fuori causa una persona come Oksana, che fin dalla prima infanzia ha incontrato e superato tante difficoltà: “Per come io vedevo le cose, sapevo che questo gomito non mi avrebbe sconfitto” ha dichiarato dopo una delle vittorie (fonte: www.teamusa.org)
Infanzia difficile: dall’ Ucraina al Kentucky
La vita di Oksana non è iniziata certo nel migliore dei modi. L’atleta naturalizzata statunitense è nata nel 1989 nell’ Ucraina Occidentale, appena due mesi dopo il disastro nucleare di Cernobyl, probabile causa di vistose deformazioni fisiche: la gamba sinistra di sei centimetri più corta, alcune ossa mancanti, le dita delle mani e dei piedi collegate da una membrana. I suoi genitori la misero in un orfanotrofio in attesa di essere adottata, il che avvenne sette anni dopo per merito di Gay Masters, una specialista di deficit della parola all’ Università di Louisville, in Kentucky. Fu visitata da medici americani, che all’età di tredici anni le amputarono entrambe le gambe.
Tutti i successi di Oksana: dal canottaggio …
La madre adottiva, come ha dichiarato recentemente al New York Times,ha dovuto compiere un duro lavoro al fine di aiutarla a acquisire fiducia in se stessa. Ma Oksana ha preso presto il via. A 13 anni ha iniziato a praticare canottaggio inizialmente come aiuto psicologico, ma ben presto ha capito di poter raggiungere alte vette, e negli anni si è impegnata a fondo fino a vincere per gli USA la medaglia di bronzo nelle Paralimpiadi estive di Londra 2012. In quell’occasione Oksana ha remato in coppia con Rob Jones, anche lui con entrambe le gambe amputate in seguito ad un’esplosione in Afghanistan. Però alla fine, la tecnica che usava per remare usando solo la parte superiore del corpo, le ha provocato forti dolori alla schiena che la hanno costretta ad abbandonare il canottaggio.
… allo sci di fondo, ed all’amore
Ma Oksana amava troppo lo sport per desistere, e così ha scoperto ben due altri tipi di sport più adatti alla sua situazione fisica: l’ handbike e lo sci di fondo. Nel primo ha sfiorato due medaglie alle Paralimpiadi di Rio 2016, e nel secondo quattro anni fa ha vinto due medaglie alle Paralimpiadi di Sochi, e quest’anno si è superata con le cinque medaglie di Pyeongchang ricordate all’inizio, Alla cerimonia di chiusura è stata scelta dai compagni di squadra per portare la bandiera degli Stati Uniti. Grazie allo sci paralimpico Oksana ha anche trovato l’amore, infatti ha una relazione con un altro degli sciatori americani, Aaron Pike, che deve la sua disabilità ad una pallottola che gli ha colpito la schiena a 13 anni mentre era a caccia con suo padre.
Premiati quindici anni di lavoro duro
Dopo quella di Giacomo Bertagnolli che abbiamo raccontato in quest’articolo, una bella storia quella di Oksana Masters, un successo ricercato e costruito in quindici anni di sacrifici e di allenamenti molto duri, che in certi momenti hanno perfino peggiorato la sua condizione fisica senza che ciò scalfisse la sua fiducia in se stessa e il suo entusiasmo per lo sport e per la vita.
Giulio Simeone
Recommended Posts

WeWorld, un aiuto per l’Ucraina
20 Dicembre 2022

Ancora contro la violenza sulle donne
24 Novembre 2022

Cooperare contro la violenza e le molestie di genere
21 Ottobre 2022