La cura dei pazienti psichiatrici dopo la legge Basaglia

15 Maggio 2018
in Attualità
Esattamente 40 anni fa, il 13 maggio 1978, veniva emanata la legge 180 ” Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori “, un testo coraggioso ispirato dalle azioni e scritti del medico Franco Basaglia.
La legge rivoluzionava i servizi per i pazienti psichiatrici, disponendo tra l’altro la chiusura degli attuali manicomi, regolamentando il trattamento sanitario ed istituendo i servizi pubblici per la salute mentale.
Veniva così introdotto un modello innovativo, che portava dal trattamento solo contenitivo del malato ad un processo terapeutico in cui la persona doveva essere seguita nel rispetto della sua libertà ed aiutata al suo reinserimento nella società.
Secondo la legge, che poi è confluita nella legge 833/78 che disciplina tutto il Sistema sanitario nazionale, la responsabilità di seguire i pazienti psichiatrici è affidata ai nuovi servizi e presidi territoriali (gli attuali Dipartimenti e Centri di Salute Mentale), con visite e terapie ambulatoriali o a domicilio.
Viene lasciata la possibilità di ricovero, ma in strutture ospedaliere o residenziali e semi-residenziali e soprattutto su base volontaria e libera uscita, seguendo le esigenze terapeutiche del paziente.
La legge prevede che un cittadino possa essere sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) in condizioni di ricovero ospedaliero contro la sua volontà solo se esistano alterazioni psichiatriche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, se gli stessi non vengono accettati e se non vi siano le condizioni e le circostanze che consentano di adottare tempestive e idonee misure sanitarie extra-ospedaliere.
In ogni caso vengono previste specifiche procedure scritte e precisi istituti di garanzia a tutela del paziente per evitare abusi nel suo utilizzo.
I servizi per l’integrazione
Inoltre negli anni sono stati creati nei diversi territori diversi servizi multidisciplinari per aiutare la persona a ricevere cure adeguate, sostegno attivo ed opportunità di reinserimento sociale.
Si tratta di una rete di associazioni e cooperative sociali di inserimento lavorativo legate al Terzo settore, che sono nate immediatamente dopo e a sostegno della riforma basagliana e che negli anni hanno portato all’integrazione e all’assunzione di molte persone.
Esistono poi diverse realtà a sostegno, come Progetto Itaca onlus, un’associazione di volontariato che offre servizi gratuiti a persone con disagio psichico e alle loro famiglie, e Job Stations, un centro di telelavoro assistito che offre a persone svantaggiate l’opportunità di essere reinserite nel mondo del lavoro.
Ma i problemi restano ancora molti. Innanzitutto a livello culturale, per lo stigma che fa considerare il malato mentale come un pericolo e per l’assenza di campagne educative.
La riduzione delle risorse
Inoltre in questi anni si registra un progressivo sotto-finanziamento dei servizi per la salute mentale, per cui il peso dei pazienti continua a gravare quasi principalmente sulle famiglie.
Poi la recente chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari e la loro trasformazione nelle Rems sono processi che stanno richiedendo tempo e risorse che non ci sono.
La Rete Sostenibilità e Salute (RSS), che raggruppa 27 tra associazioni e gruppi professionali, denuncia come al progressivo aumento dei bisogni e delle disuguaglianze sociali corrisponda una politica pubblica e sanitaria volta alla riduzione delle risorse umane in un sistema di cura profondamente inadeguato, disuguale e spesso inabilitante.
I servizi di salute mentale sono garantiti a quei cittadini che versano in condizioni gravi e di grande crisi, esponendo i pazienti meno gravi e in condizioni di maggior svantaggio socio-economico al rischio di peggioramento o cronicizzazione, con ricadute in termini di costi economici e sociali.
Per questo, in occasione dei 40 anni della legge 180, ha elaborato un documento in cui elenca ed analizza le attuali criticità nel campo della salute mentale e lancia un appello al mondo della politica, agli operatori del settore e ai cittadini per dare risposte efficaci.
Le realtà attive
Infine, c’è da segnalare il Convegno nazionale “L’impossibile può diventare possibile”- Territori ancora capaci di inclusione sociale 40 anni dopo la legge 180 che si è tenuto dal 10 al 13 Maggio ad Iseo (Bs), promosso dal Consorzio Cascina Clarabella con la rivista Animazione Sociale.
Vi hanno preso parte le associazioni e cooperative sociali, operatori dei servizi sociali e sanitari, rappresentanti della scuola e della politica, nel tentativo di aprire nuove frontiere per lo sviluppo di progetti sostenibili economicamente e socialmente e consolidare le relazioni con le imprese del territorio.
In occasione del convegno è stato presentato il volume “I luoghi del possibile. Fare salute mentale oggi”, a cura del Consorzio Cascina Clarabella, che racconta idee, storie, esperienze di 40 anni di Legge Basaglia.
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