Sedie a rotelle sugli autobus, quante difficoltà

Sedie a rotelle sugli autobus, quante difficoltà

Da tempo nelle principali città del nostro Paese la maggior parte degli autobus sono dotati di pedane per permettere alle persone che si spostano in sedia a rotelle di poter salire autonomamente sui mezzi di trasporto. Però solo in alcuni casi queste pedane vengono fatte funzionare a dovere. Io stesso che posseggo una carrozzina elettrica con la quale avrei l’ambizione di spostarmi liberamente, ho sperimentato come, mentre nella mia città ho serie limitazioni, per esempio a Trento e nei centri della provincia gli autisti quando si presenta un caso – tra l’assoluta serenità degli altri passeggeri – lasciano la guida, abbassano la pedana e permettono al disabile di salire e scendere dal mezzo tranquillamente.

Si dirà che gli abitanti del Trentino sono particolarmente cortesi ( ed è vero ), che il traffico non è intenso ecc.ecc., sta di fatto che a Trento e dintorni io ho avuto la possibilità con il mio mezzo di percorrere chilometri in perfetta autonomia, così come tanti altri disabili sia locali, sia sul posto per turismo.

Purtroppo non in tutte le città le cose vanno così bene. Recente è il caso di una ragazza di Rimini che si è vista negare l’accesso ad un autobus da un autista che, con linguaggio offensivo, si è rifiutato di abbassare la pedana. La faccenda è arrivata ai giornali ma purtroppo – ancora oggi – non si tratta di un caso isolato. Sciaguratamente un comportamento come questo, francamente odioso, è incoraggiato perfino dai sindacati di categoria dei conducenti di mezzi pubblici, adombrandosi infatti nei comunicati diretti ai medesimi pericoli e responsabilità che potrebbero verificarsi nell’uso delle pedane, per non parlare dei ritardi e dell’intralcio al traffico che si genererebbero nelle suddette manovre.

Viene richiesto, sempre dai sindacati, che quanto meno si provveda nelle città ad adeguare i marciapiedi portandoli al livello dei porte dei mezzi di trasporto, cosa che attualmente è presente solo lungo le banchine di alcuni mezzi di trasporto urbani su rotaie e quando le banchine sono poste a un livello più alto del piano stradale, come avviene in alcune vie di scorrimento. Nella maggioranza dei casi questi adeguamenti sono francamente impossibili.

Viceversa con un minimo di disponibilità e di sensibilità da parte di tutti si potrebbe far fronte a queste necessità. I disabili in carrozzina che aspirano a usare i mezzi pubblici non diventeranno mai una moltitudine. Non andranno mai in giro per intralciare le persone “normali” e creare ingorghi di traffico! Vogliono semplicemente vivere la loro vita.