Le richieste delle cooperative

Le richieste delle cooperative

Il mese scorso il mondo delle cooperative, rappresentato dall’Alleanza delle Cooperative e del suo presidente Lusetti, era presente presso gli Stati Generali a Villa Pamphili.
Nell’occasione ha presentato al Governo le sue proposte e richieste. Tra queste la semplificazione normativa, interventi per sostenere la capitalizzazione e il rafforzamento patrimoniale, la fiscalità agevolata per i ristorni e gli incrementi di produttività, i Fondi di previdenza integrativa.

Un sostegno all’auto-imprenditorialità

Inoltre si chiedeva di promuovere l’auto-imprenditorialità cooperativa e le molte esperienze di auto-organizzazione economica e sociale presenti nei territori, come le cooperative di comunità, per valorizzare tutte le energie, le culture e gli interessi del Paese.
Per rilanciare la competitività serve anche l’allargamento e il potenziamento degli incentivi 4.0 per favorire l’innovazione per tutte le imprese con l’automatismo del credito di imposta.

Finanza ad impatto sociale

E il presidente di Human Foundation e di Social Impact Agenda per l’Italia, Giovanna Melandri, auspica l’agevolazione e lo sviluppo della finanza ad impatto sociale.
Infatti in Italia questa potrebbe essere usata per ridurre la disoccupazione, per riqualificare le aree urbane ed interne, per innovare l’assistenza sanitaria e i servizi alle famiglie, all’infanzia e alle persone con disabilità.

La cooperazione sociale

E proprio riguardo all’ambito sociale, la Portavoce del Forum Terzo settore Claudia Fiaschi ha chiesto che una parte significativa delle risorse del Recovery Plan sia dedicata alla creazione di una rete permanente di protezione sociale.
Infatti va valorizzato il ruolo sociale ed economico del terzo settore con misure di sostegno alla capitalizzazione del sistema e ai processi di innovazione tecnologica e organizzativa.
Per questo non bisogna sottovalutare il ruolo della cooperazione sociale e dell’impresa sociale, sia per quanto riguarda tutti i servizi svolti nel territorio, sia per le politiche attive per il lavoro a favore delle persone più deboli nell’accesso al mercato del lavoro.

Un appello per le coop nel Lazio

A questo proposito Anna Vettigli, Responsabile Cooperative Sociali presso Legacoop Lazio, ha lanciato un appello per fare uscire le imprese dall’emergenza continua.
“Le Cooperative sociali non si sono mai fermate per sostenere le fasce più deboli e a rischio della popolazione. Hanno dovuto lavorare il doppio.
Ma ciò non viene riconosciuto e l’emergenza sanitaria da coronavirus rischia di trasformarsi in un’emergenza economica per un intero settore.
Le Cooperative sociali del Lazio sono sempre in prima linea, nel loro lavoro di sostegno e supporto alle fasce più deboli e a rischio della popolazione.
È fondamentale, però, che l’emergenza sanitaria da coronavirus non si trasformi in un’emergenza economica per un intero settore.
Le cooperative sociali non chiedono aiuto ma il riconoscimento del loro lavoro. Chiedono che siano riconosciute dai committenti: Gli aumenti previsti dal nuovo CCNL di lavoro; il lavoro di riorganizzazione gestionale, dei servizi e di formazione degli operatori; gli aumenti dei costi della sicurezza e dei DPI; la liquidazione delle fatture senza ritardi”
.