N.E.A.R. – Network for Empowerment Autonomy and Resilience

La Cooperativa aCapo ha avuto l’opportunità di partecipare al Job Day nell’ambito del Progetto N.E.A.R. – Network for Empowerment Autonomy and Resilience.
Il progetto vuole favorire la presa in carico e l’inserimento lavorativo di Minori stranieri non accompagnati (MSNA) e neo-maggiorenni, di età compresa tra i 17 e i 21 anni.
Viene finanziato dalla Commissione Europea e portato avanti dalla Cooperativa sociale CivicoZero, dalla Fondazione di ManpowerGroup Human Age Institute ed altri importanti partner.
I giovani stranieri e le aziende
Nel corso dell’incontro, che si è tenuto il 6 dicembre presso la sede di CivicoZero, alcuni dei ragazzi seguiti dalla cooperativa hanno potuto conoscere ed interagire in modo diretto e informale con le imprese intervenute per un confronto sulle reciproche aspettative e possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.
ManPower, Coseva, la Fondazione Bioparco di Roma, BDM ed, appunto, aCapo hanno parlato dei profili che vengono richiesti, come tecnici specializzati, amministrativi, giardinieri, addetti al verde, elettricisti ed idraulici e delle possibilità di inserimento nei rispettivi settori.
Da parte sua, aCapo ha spiegato quali siano le capacità che dei ragazzi stranieri dovrebbero maturare per operare nell’ambito dei contact center di pubblica utilità come: una avanzata conoscenza dell’italiano e un uso adeguato dei più comuni strumenti informatici; rilevando al tempo stesso come, oggi, costituiscano dei punti di forza proprio la conoscenza delle lingue dei paesi di immigrazione e delle piattaforme di comunicazione mobile. Imprescindibile, nel contesto di una cooperativa sociale di tipo b, la predisposizione al confronto e al mutuo supporto con le persone con disabilità.
Le attività di confronto
Ci sono state attività di conoscenza e confronto reciproco attraverso giochi ed altre attività, in un clima allegro ma al tempo stesso impegnato.
I mediatori culturali di Civico Zero hanno favorito il dialogo con i giovani stranieri, al di là delle difficoltà linguistiche.
Poi a turno sono stati ascoltati tutti i ragazzi, con le loro storie ed esperienze, le loro passioni e le loro competenze.
Tutte le aziende hanno fornito loro le informazioni ed i riferimenti, nella speranza di poter essere in qualche modo utili al futuro di queste persone.
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